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unnamedInaspettate affinità e fondamentali differenze fra natura e cultura, fra l’agire dell’uomo e quello degli altri animali compongono un inconsueto racconto biologico. Danilo Mainardi lo propone ricorrendo a un efficace strumento conoscitivo, l’analogia, per far emergere somiglianze prodotte da storie evolutive parallele. Affinità, e non parentele, di specie perché chiamate a vivere in ambienti simili, a fruire in ugual modo delle stesse risorse e dunque a disporre di analoga anatomia, analoghi comportamenti, per svolgere comuni funzioni. Analogie fra evoluzione biologica e culturale, entrambe sottoposte alle stesse imprescindibili leggi che governano al contempo la vita degli organismi e le idee.
Lo sguardo a volte ironico, sempre disincantato di Mainardi racconta la saggezza biologica nei comportamenti animali, proprio quella che la nostra specie giorno dopo giorno va perdendo. Ecco perché polli, gatti e scorpioni sanno essere genitori perfetti e l’essere umano non sempre. Perché solo noi possiamo diventare dei fanatici violenti. Perché lupi o linci predano senza mai depauperare il loro territorio di caccia, mentre noi stiamo distruggendo il Pianeta.

L’AUTORE

Danilo Mainardi, etologo, ecologo e divulgatore scientifico, è professore emerito di Ecologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia e direttore della Scuola internazionale di etologia di Erice. È presidente onorario della LIPU (Lega italiana protezione uccelli), membro di accademie e società tra cui l’Accademia Nazionale delle Scienze (dei Quaranta) e l’International Ethological Society di cui è stato presidente. Collabora con il Corriere della Sera ed è ospite abituale di Piero Angela a Superquark. Per Cairo ha pubblicato i saggi Nella mente degli animali (2006), La bella zoologia (2008), L’intelligenza dei animali (2009), Il cane secondo me (2010), Noi e loro (2013) e i gialli L’acchiappacolombi (2008), Un innocente vampiro (2010), Le corna del Cesare (2012).