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Un risultato per molti inaspettato, ma non per chi ha seguito passo passo il percorso di questo
grande artista acclamato in tutto il mondo che è riuscito a riportare il balletto ai suoi massimi livelli
e al centro dell’attenzione del grande pubblico. Con tenacia, ma anche con incredibile leggerezza,
Bolle ha riconquistato luoghi, spettatori e spazi da anni preclusi alla danza, ridando a quest’arte
un respiro quasi pop, nel senso più alto del termine e contemporaneamente imponendosi come
grande rappresentante dell’eccellenza italiana nel mondo e motivo di orgoglio per il Paese.

Per questo rinnovato appuntamento dal titolo “ROBERTO BOLLE – DANZA CON ME” – con il
quale Rai1 ha deciso di iniziare il nuovo anno per sottolinearne la preziosità e regalare al suo
pubblico una serata di eccellenza e di magia che apre all’insegna della qualità il 2018 –, l’“Étoile dei
due mondi” ha preparato un grande show, in onda in prima serata su Rai1 il 1° gennaio di cui è non solo protagonista, ma anche Direttore Artistico.

Gli ospiti della serata:
Marco D’Amore – “E’ nata tra di noi una grande amicizia. Marco riesce a passare da un registro all’altro con una facilità che mi sorprende ogni volta. Non c’è nulla che non sappia fare: recita, racconta, intervista, balla, sa far ridere, sa far commuovere. In Danza con Me ha saputo interpretare con la voce quello che la mia danza dice con il movimento. Ho solo un cruccio: non sono riuscito a convincerlo che, se voglio, so interpretare il cattivo meglio di lui. ”

Miriam Leone – “A Miriam abbiamo affidato il compito di accompagnare il pubblico nel mondo della
passione riletta attraverso la danza con due balletti che interpreto con Polina Semionova che mostrano due aspetti diversi di questa forza che ha la capacità di trascinare le nostre vite in luoghi lontanissimi e impensabili. Era tutto perfetto… Ma poi è arrivato Pif … Ma questa è un’altra storia. ”

Virginia Raffaele – “Oramai per me è quasi impensabile immaginare un programma tv senza Virginia. Ogni volta ci divertiamo come due bimbi. Lavorare con lei è straordinario. Questa volta vi convolgeremo… chiedetelo alla Scala!”

Pierfrancesco Diliberto – “Io e Pif ci siamo conosciuti l’anno scorso quando ha voluto dedicarmi una
puntata de Il Testimone. Poche altre volte mi sono divertito così. L’unico problema è che da allora si crede un grande esperto di danza. Io penso sia importante lasciarglielo credere. L’amicizia è anche questo.

In Danza con Me ci racconta le potenzialità della danza di ieri e oggi. Siate buoni, lasciateglielo credere anche voi. ”

Geppi Cucciari – “Io adoro Geppi. Adoro essere preso in giro da lei. So che mi pentirò di averlo detto, ma è così”

Lil Buck – “Quando l’ho visto ballare per la prima volta sono rimasto letteralmente affascinato dalla qualità del suo movimento. La sua interpretazione de La Morte del Cigno è incredibile, commovente e spettacolare insieme. Ho subito pensato che volevo duettare con lui, mettere la danza classica accanto al jookin, avvicinare per qualche minuto due mondi tanto distanti”

Fabri Fibra – “Era un po’ di tempo che accarezzavo l’idea di fare qualcosa con Fabri. Quello che mi
interessava di più della sua musica era la difesa dell’impegno, l’idea che gli obiettivi si raggiungono con il lavoro, con la dedizione, valorizzando con lo studio le proprie capacità in ogni campo. Ci ho trovato molto in comune con il mio mondo anche se ad un primo sguardo veniamo da universi diametralmente opposti.
L’incontro con lui è stato bellissimo. Ci siamo capiti subito. Ci siamo divertiti. Spero sia un primo tassello di collaborazioni future.”

Tiziano Ferro – “Le canzoni di Tiziano sono sempre storie bellissime, intense che ben si prestano ad essere messe in danza. Sono felice di esserci riuscito finalmente. Parlando ci siamo resi conto di quanti elementi ci accomunano nel nostro percorso: la passione precoce per la musica e per la danza, la timidezza, quanto le nostri arti hanno saputo trasformarci e plasmarci anche umanamente. Un incontro il nostro davvero emozionante.”

Ahmad Joudah – “La storia di Ahmad mi ha davvero colpito molto. Si parla spesso del potere salvifico della danza, ma lui ne è l’esempio perfetto, metaforicamente ed empiricamente. Pensare di aver avuto un ruolo in questa sua vita, di averlo in qualche modo aiutato a resistere senza neanche saperlo, mi riempie di gioia e getta una luce nuova sul mio approccio alla danza”.

Sting – “Prima ancora che un grande artista, Sting è un grande uomo. Gli ho scritto una lettera qualche tempo fa, raccontandogli la storia di Ahmad e della mia intenzione di portarla in tv. Gli ho detto che attraverso di lui volevo accendere un riflettore sulle migliaia di persone che ogni anno arrivano disperate sulle nostre coste o si perdono nel mare. Nella mia lettera, ho chiesto a Sting di esserci, regalandoci le bellissime note di Inshallah, per dare ancora più valore alla storia di Ahmad. Non speravo in un suo si, sapevo che sarebbe stato nel pieno di una tournée. E invece la sua risposta, immediata, chiara e bellissima ‘I profughi non sono colpevoli di nulla, ma vittime di questo mondo sempre più ostile. Ci sarò’”