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Penelope attende.

Da vent’anni attende: questo nella storia di Omero.

Da quasi tremila anni attende: questo nella storia della letteratura degli uomini.

In questi quasi tremila anni, da quando venne posata la penna sulle pagine dell’Odissea, Penelope si è trasformata, da donna, in archetipo: l’archetipo dell’attesa.

Ma Penelope non è felice di quello che è diventata.

Sempre più stretta e costretta nel suo ruolo, assegnatole da un ambizioso scrittore tanto, troppo tempo fa, vorrebbe essere come tutte le donne normali, vorrebbe poter cambiare, trasformarsi, non essere costretta a tanta irrevocabile coerenza.

L’impulso verso la scrittura de “L’appuntamento” è nato in piena pandemia, quando le vite di tutti noi si sono sospese a tempo indeterminato, e ci siamo tutti trovati ad attendere che la vita che conoscevamo tornasse. Fermi come Penelope a guardare l’orizzonte, per poter riprendere a vivere. Poi le cose sono ricominciate, ma noi non eravamo più gli stessi, e fare come se niente fosse capitato ci ha fatto sentire fuori posto, disallineati col tempo e con noi stessi. Il tema, quindi, non è stato più soltanto l’attesa, ma, molto più profondamente, la domanda sull’identità.

MTM La Cavallerizza –  dal 21 al 26 febbraio 2023
Corso Magenta, 24, 20123 Milano MI
da venerdì a domenica ore 19.30
intero 15,00€, ridotto DVA 7,50€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10,00€, tagliando Esselunga di colore VERDE, diritto di
prevendita 1,80€
durata dello spettacolo: 80 minuti